25/05/2025
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Oggi, in occasione di Cantine Aperte, trovate lo stand de La Cuccia da noi al Chiosco! Venite a trovarci 😘
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ABBIAMO BISOGNO DI AIUTO
CANE MALTRATTATO, TENUTO A CATENA, PORTATO ALLA FAME E SENZA CHIP
DEVE ESSERE RESTITUITO ALL’INFERNO DA CUI E’ STATO SALVATO
Raccontiamo questa storia per avere il sostegno delle Associazioni Animaliste di tutta la Regione. E’ capitata a noi ma può capitare a chiunque si occupi di tutela animale. E dobbiamo unire le forze per ottenere diritti scontati che a quanto pare vanno difesi. E’ un testo lungo. Dovete dedicare qualche minuto.
Chiediamo di leggere, diffondere, arrabbiarsi MA non commentare. E’ una storia già molto complicata anche solo da raccontare. Commenti offensivi creerebbero danno. E alle Associazioni, chiediamo di mettersi in contatto privatamente con il numero 338.3515362 (scrivete un wa e vi richiameremo).
A dicembre sono sequestrati tre cani per maltrattamento: le relazioni dei veterinari parlano di grave malnutrizione. Uno di questi era alla catena fissa senza microchip. Riporto una parte della relazione di uno dei Veterinari che ha visitato il cane all’arrivo in canile “Il cane non era stato chippato e presentava uno stato di magrezza da classificare tra 1 e 2 (quindi grave). A livello del collo erano presenti delle escoriazioni, probabilmente dovute al contenimento prolungato con collare metallico o comunque di materiale abrasivo. Inoltre manifestava uno stato di stress costante con tremore muscolare e una postura in accentuata cifosi, accompagnata da scarso sviluppo muscolare generale, in particolare degli arti, che faceva pensare ad una situazione di scarso movimento. Per quanto riguarda il carattere del soggetto, non era possibile manipolarla se non costringendola, in quanto incapace di superare una grave carenza di capacità interspecifiche e di socializzazione, accompagnata ad una profonda ansia/ fobia scatenata dalla presenza delle persone o da qualsiasi altro stimolo esterno. Condurre il cane in passeggiata era al momento praticamente impossibile, perché tendeva a sfuggire qualsiasi contatto e comunque preferiva restare nascosta nel buio del box….”
Come in tutti i sequestri, il giudice ha disposto l’affido in custodia giudiziale e tutti e tre i cani sono usciti dal canile.
Purtroppo uno dei tre E’ MORTO in quanto la situazione sanitaria era talmente compromessa che malgrado 4 mesi di cure incessanti (spesa di 2500 euro), non sopravvive. Quindi la situazione degli ex proprietari si aggrava ulteriormente: sono responsabile della morte di un cane.
Gli ex proprietari (i responsabili dei maltrattamenti) si affidano a un avvocato per ottenere il dissequestro.
Per motivi che non ci spieghiamo viene dissequestrato un cane su tre, quello alla catena fissa e senza chip!
Quindi il cane passa all’anagrafe del Comune in cui è trovato senza chip.
Giustamente il Sindaco emette un’ordinanza, richiamando l’art. 5 comma 2bis che prevede: “nel caso di ricusazione di cani e gatti o di detenzione incompatibile con la loro natura a seguito di verbale sottoscritto dagli organismi di controllo e vigilanza di cui all'articolo 32, il detentore non potrà più detenere cani e gatti per un tempo non inferiore a due anni decorrenti dalla data dell'avvenuta presa in carico degli animali da parte del Comune che, valutati i motivi e le circostanze della ricusazione o della detenzione incompatibile, potrà stabilire un tempo superiore.”
Nell’ordinanza si legge :
Dal sopralluogo sono emerse diverse condizioni di detenzione incompatibili con le esigenze etologiche degli animali. Tutti e tre i cani presentavano un peso corporeo nettamente inferiore alla norma (Body Condition Score molto basso) indicando uno stato di malnutrizione cronica. L’alimentazione basata sugli avanzi di cibo della famiglia, come dichiarato OMISSIS risultava insufficiente per le loro esigenze fisiologiche come confermato dalla valutazione della clinica veterinaria OMISSIS che refertava: - per il bouledogue femmina identificata con microchip OMISSIS una cachessia per “sospetta grave malnutrizione” ed in clinica il cane ha mangiato “con estrema voracità”, - per il bouledogue maschio identificato con microchip OMISSIS uno stato generale cachettico compatibile con una malnutrizione, dermatite, lichenificazione dei padiglioni auricolari, secrezioni oculari bilaterali e pulicosi, - per il simil segugio, al momento del sopralluogo privo di microchip ed ora identificato con microchip OMISSIS giovane, “paziente poco manipolabile perché fortemente spaventata, viene attratta con cibo in quanto famelica.”
….
Inoltre giunto in canile il cane simil segugio manifestava atteggiamento di freezing causato dalla paura appena una persona si avvicinava a lui. Questo atteggiamento è andato scemando fino al giorno dell’affido dove manifestava un carattere molto più socievole. … Inoltre considerando le 5 libertà degli animali che sono state definite dalla Convenzione europea sulla protezione degli animali e che sono: - la libertà dalla fame e dalla sete, - la libertà dallo stress ambientale, - la libertà da dolore, ferimenti e malattie, - la libertà di potere esprimere un comportamento normale, - la libertà da paura e pericoli In questo caso si evidenzia una mancata osservanza della libertà: - dalla sete e dalla fame in quanto la magrezza degli animali fino ad arrivare alla cachessia dimostra un grave risentimento fisico dovuto alla malnutrizione; - la libertà da dolore, ferimenti e malattie in quanto sentito il veterinario curante, non aveva mai visitato gli animali se non in maniera estremamente saltuaria, neanche Il bouledogue maschio cachettico compatibile con una malnutrizione, dermatite, lichenificazione dei padiglioni auricolari, secrezioni oculari bilaterali e pulicosi era stato visitato dal veterinario; - la libertà di potere esprimere un comportamento normale infatti il cane maschio di razza bouledogue era confinato nel recinto di circa 20 m2 ed il simil segugio era legato alla catena fissa e di conseguenza a questi animali era impedito il necessario movimento, la marcatura e l’annusamento. La gestione in box o il rimanere legato alla catena fissa, vietata dalla normativa vigente, non offre al cane le occasioni per allenare le capacità sensoriali che sviluppano l’area olfattiva del cervello e le capacità motorie necessarie per un corretto sviluppo muscoloschelettrico ed il normale comportamento etologico di scoperta dell’ambiente che lo circonda; - la libertà dalla paura mancava nel cane simil segugio che manifestava un atteggiamento di terrore verso le persone tanto da non potere neanche essere visitato dai veterinari della clinica veterinaria OMISSIS. Per quanto sopra citato si ravvedano i presupposti per l’applicazione dell’art. 5 coma 2 bis della Legge n. 20 del 2012 e dell’art.6 del Regolamento n. 127 del 2015 (ricovero d’autorità).
Con questa ordinanza il Sindaco ha disposto il divieto per i soggetti interessati al maltrattamento di detenere animali per almeno due anni.
Il cane in questione viene quindi affidato dal canile a una famiglia come un qualsiasi cane rinvenuto sul territorio senza microchip.
Sempre mediante l’avvocato, i responsabili dei maltrattamenti impugnano l’ordinanza.
Per motivi a noi sconosciuti, l’ordinanza è sospesa.
Riportiamo una parte tratta dalla relazione della Veterinaria Comportamentalista che ha visitato il cane a casa degli attuali affidatari:
“… la rigidità si è trasformata in scioltezza, la curvatura della schiena è scomparsa, gli occhi sono bene aperti nonostante il Sole e le orecchie sono portate più in avanti evidenziando la caratteristica forma delle orecchie di un segugio. Il pelo è lucido e la muscolatura più evidente, indice di maggiore attività fisica e quindi di benessere. Il cambiamento posturale è segno di un cambiamento degli stati emozionali del cane; una postura morbida è indicativa di un cane rilassato, tranquillo, sicuramente più sereno. Per ottenere questo cambiamento è necessario un mutamento del contesto, che permette al cane di non sentirsi più in una condizione di disagio molto forte ma in una situazione di tranquillità e serenità. Oltre al cambiamento di contesto è necessario anche avere una relazione sicura con la figura umana di riferimento del nucleo sociale a cui il cane appartiene. Dopo il sequestro nel cane era evidente un’incapacità di relazionarsi con le persone, una mancanza di competenze necessarie per orientarsi nel mondo, un’incapacità di giocare: le emozioni prevalenti erano la paura e il timore nei confronti di ogni nuova esperienza e un profilo diffidente e chiuso nei confronti delle persone. Queste competenze, (relazionarsi con le persone e in che modo, oltre che con gli altri cani) il cane le acquisisce nei suoi primi tre mesi di vita, ma devono poi essere esercitate per il resto della sua vita. Il lavoro effettuato dagli attuali affidatari è stato molto importante e continuerà ad esserlo in futuro, considerata la giovane età della c***a e la mancanza di competenze con cui è arrivata. Adesso il cane ha cominciato a giocare (lancio di una pallina o di un bastoncino di legno); prende autonomamente un pallone bucato e lo porta in giro, rosicchia i legnetti del giardino portandoli sulla sua coperta posizionata in un lato del prato e che ha individuato come proprio luogo. Non è più famelica come dopo il sequestro, sia in canile che nella nuova casa, dove era necessario prestare attenzione dato che frugava continuamente nelle immondizie, mangiando anche la carta in cui erano avvolti gli alimenti ed era necessario mettere gli alimenti stessi in sicurezza. Dorme tranquilla in camera con gli affidatari sognando (abbaiando e muovendo le zampe come fanno tutti i cani), mentre all’inizio la qualità del sonno era negativa con manifestazioni di agitazione eccessiva quali tremori intensi e abbai molto forti. La qualità del sonno è un indice importante per la valutazione comportamentale di un cane. Adesso il cane riesce ad uscire in passeggiata, anche se in luoghi tranquilli e non affollati; appena arrivata, a causa della sua non conoscenza del mondo, era estremamente difficile uscire a causa dei continui strattonamenti del guinzaglio. Nell’ultimo periodo è riuscita a rimanere calma e tranquilla anche durante un pranzo con persone della famiglia, dimostrando un importante miglioramento…”
MALGRADO TUTTO QUESTO, PRODOTTO E DEPOSITATO
VIENE DISPOSTA LA RESTITUZIONE DEL CANE A CHI L’AVEVA MALTRATTATA, AFFAMATA, DEVASTATA PSICOLOGICAMENTE E FISICAMENTE.
Viene disposta la restituzione a un proprietario che nell’anagrafe del cane non esiste! L’unico passaggio descritto in BDR è il canile e il nuovo affidatario. Non aveva il chip. La proprietà deve essere comprovata da un atto di acquisto o da un libretto sanitario o da un veterinario che l’ha visitato. Non c’è niente di tutto questo!
Le due associazioni che gestiscono il canile hanno depositato due esposti e una memoria, correlati da :
foto in cui si vede chiaramente lo stato in cui sono arrivati in canile i cani (alleghiamo)
4 dichiarazioni di 4 veterinari che attestano la situazione
Foto postate dai maltrattatori sulla loro pagina fb dove viene cancellata con photoshop la catena del cane per dimostrare quanto bene lo tenessero (alleghiamo)
E altri vari documenti.
Abbiamo coinvolto 4 avvocati, uno che segue l’associazione Amore Animale, uno che segue La Cuccia, uno che segue la questione amministrativa e un altro a difesa degli attuali e unici proprietari del cane.
Non è servito: viene disposto la restituzione del cane e si presenteranno alla porta per prelevarlo e riportarlo all’inferno.
Ecco abbiamo finito.
Abbiamo coinvolto anche Striscia, sperando accolga la nostra richiesta di aiuto: se avete altre idee o conoscenze perché sia fatta chiarezza su questa storia, contattateci. Siamo disposti a percorrere qualsiasi strada.
Grazie