Roberto Rondelli Vini

Roberto Rondelli Vini Produciamo vino con passione ed entusiasmo in una piccola cantina tra le colline di macchia mediterranea della riviera ligure di ponente.

Oltre alla qualità dei nostri vini qui puoi trovare il nostro agriturismo e ristorante tipico. Roberto Rondelli è il mio nome ed è il nome della mia piccola azienda che nasce quando ero ancora diciottenne e decido di seguire i miei sogni. Non perdo tempo e mi impegno subito per ricomprare i terreni di Migliarina, vecchi vigneti di mio nonno Pepin. Nel 2000, con l'aiuto di mio padre Danilo, inizio

a piantare le prime vigne di Rossese di Dolceacqua (in prevalenza), Vermentino e Pigato. Per alcuni anni assaggio, studio, imparo lavorando senza sosta in vigna. Nel 2009 vinifico per la prima volta in una cantina in affitto a Dolceacqua. La mia idea di vino si compone di cura, passione e attrazione per la vigna da un lato e desiderio di fare un vino che rappresenti e comunichi il territorio al meglio, dall'altro. Nascono così le prime etichette, che si raccontano attraverso le prime vinificazioni cresciute nel tempo grazie all'esperienza, alle scelte, alle consapevolezze, vendemmia dopo vendemmia. Dal 2010 introduco il legno (il primo rosso tutto in legno è il Migliarina 2010). Intanto in vigna seguo una filosofia ben precisa: la terra è solo presa in prestito, adotto i principi del biologico e metto in pratica alcuni concetti della biodinamica, ho cura della mia terra. Porto a poco a poco gli stessi concetti anche in cantina, limitando al massimo l'utilizzo di solforosa, utilizzando solo lieviti indigeni. Del 2012 i primi rossi a fermentazione spontanea e del 2013 le prime prove anche sui bianchi. Questo è anche un anno importante, abbandono i locali in affitto e costruisco la mia nuova cantina a Brunetti, piccola località nel comune di Camporosso. Tutti i vini sono prodotti senza l'utilizzo di cose che possano alterare o compromettere l'identità di ciascuna vigna e di ogni singolo vitigno. Per i bianchi vengono utilizzati anche gli acini interi, consapevoli che tutte le parti dell'uva sono essenziali per l'identità del vino. valutando la durata della macerazione in ogni vendemmia con il tempo come unico strumento esterno di cantina.

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23/02/2025

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05/02/2025

Dove le Alpi Marittime si tuffano in mare,
nascono vini che hanno i sapori
della montagna e profumano di Mediterraneo.
, il mago del Rossese di Dolceacqua.🍷

📍Via Collebrunacchi 6/A San Miniato (PI)

Foto


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Ci vediamo alla Baia del Silenzio a Sestri Levante a The Wine Revolution!!!
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25/10/2024

...Con la complicità della Delegazione Fisar di Livorno io ed il mio amico Fausto Ambesi della Cantina Muragni, ugualmente innamorati del "nuovo Rossese", del "Dolceacqua diverso da tutti', dopo mesi di organizzazione in una piovosa Livorno abbiamo radunato una 40 di assaggiatori ignari di quello che stava succedendo.
Fausto ed io eravamo nascosti, nella sala con gli assaggiatori era presente Monica, la mia complice in tutto, a captare le impressioni.
Per la prima volta, davanti ad un pubblico esperto, abbiamo affiancato con una certa riverenza 6 icone italiane a due Dolceacqua Superiore, tutti dell'annata attualmente disponibile rigorosamente alla cieca.
Eravamo tesi ma senza paura, consapevoli della grandezza di tutti gli 8 vini.
I commensali avevano una scheda di degustazione creata per l'occasione, con dei concetti emozionali per sentire le profondità dei vini e del proprio IO per annotare le emozioni della degustazione.
Dopo gli assaggi e dopo un giro di impressioni siamo entrati nella sala ed è stato svelato il perché dell'evento, e con tutto l'entusiasmo ci siamo raccontati svelando l'amore che viviamo per il Dolceacqua.
C'era magia nell'aria e il Rossese ha vinto e convinto. Questo vino, si è mostrato contemporaneo e misurato, profondo ed ampio al contempo.
Senza conoscere l'identità dei calici, alla prova dei numeri delle votazioni, il pubblico ha incoronato a sorpresa i due Dolceacqua come i vini più piaciuti della serata. Alla scoperta delle bottiglie, a noi produttori anche se già sapevamo l'ordine dei vini l'orgoglio ci ha avvolto e scorreva nel sangue una nuova certezza.
È stata una degustazione indimenticabile e perfetta, ed stata scritta una nuova pagina della storia del Dolceacqua.
Ringrazio l'impeccabile Delegazione Fisar, in particolare il maestro organizzatore Luca Cecchi e la coordinatrice Lisa Marinai e il grande Riccardo Gabriele di P.R. comunicare il vino che ha estratto l'essenza del risultato e tutti gli ospiti della serata.

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21/04/2021

Potete pensare che io sia di parte oppure fidarvi di me, potete pensare che molto spesso mi concedo ad un eccesso di romanticismo nei confronti dei vini che mi piacciono. Ma chi mi conosce mi sa ed io non posso non raccontare che il Pigato Vigna Ciotti mi ha regalato, in questi anni, emozioni indimenticabili, sia nella prima giovinezza che nelle sue evoluzioni dove, l’esperienza e la crescita di Roberto e della vigna, si mescolavano all’affinamento sapiente del tempo che scorre e che cambia. Stasera bevo la vendemmia 2015, ho così tanta bellezza nel bicchiere da essere irrimediabilmente orgogliosa di mio marito anche mentre scelgo le parole. Al naso è intenso e fresco, ricco di tutto quello che da sempre ricerco nei miei bianchi prediletti, quelli con qualche anno alle spalle. È una vibrazione viscerale quella che avverto, un ritmo rock con uno stile personale e raffinato, un vino intimo ed intimista, che filtra i miei ricordi e non posso evitare di pensare che devo anche a lui la mia felicità. Il sorso è pieno, succoso, abbondante, segue lo stesso ritmo e sprigiona una ricchezza vivace, senza toni ampollosi, con sfumature difficilmente riscontrabili altrove che fa breccia con la territorialità e penetra i sensi con la sua personalità. Vorrei farvi arrivare la fragranza di pietra, conchiglie, timo, rosmarino, arancia, idrocarburo e crosta di sale seccato su uno scoglio al sole estivo. Non ci sono stonature né spigoli ma dettagli unici che se fosse un uomo ti volteresti a guardare ancora, e di certo ogni cosa in questo vino è intuitivamente maschile e non ho tempo per spiegarmi il perché. Il sorso è coerente, schietto, con una garbata esuberanza. Il suo frutto giallo e arancione, il verde delle erbe aromatiche, la nota piccante, la cremosita spiazzante mettono un limite alle divagazioni, lascio a lui i miei pensieri…

N.b.: La 2015 a Dolceacqua è stata una gran bella annata, iniziata con una primavera perfetta, un’ estate senza eccessi, fino alla vendemmia completamente manuale che per questa singola vigna ha coinciso con la metà di settembre. Una parte ha affinato in legno (circa un terzo) ed una piccola parte ha fatto circa tre giorni di macerazione sulle bucce. Le masse sono state assemblate prima dell’imbotttigliamento.

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21/03/2021

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Indirizzo

Località Brunetti, 1
Camporosso
18033

Orario di apertura

Mercoledì 08:00 - 12:00
14:00 - 18:00
Giovedì 08:00 - 12:00
14:00 - 18:00
Venerdì 08:00 - 12:00
14:00 - 18:00
Sabato 08:00 - 12:00
14:00 - 18:00
Domenica 08:00 - 12:00
14:00 - 18:00

Telefono

+393280348055

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Vini nati dalla passione

L'azienda di Roberto Rondelli nasce vent'anni fa, quando lui appena diciottenne decide di seguire i suoi sogni a qualunque costo, nonostante siano sulla via più difficile da percorrere.

Non perde tempo e si impegna subito per riscattare, ricomprandoli, i terreni di Migliarina, vecchi vigneti del nonno Pepin. Nel 2000 inizia con l'aiuto del padre Danilo a piantare le sue vigne di Rossese di Dolceacqua (in prevalenza), Vermentino e Pigato. Per alcuni anni assaggia, studia, impara lavorando senza sosta nella sua vigna. Vende le uve, poi finalmente apre la sua cantina in affitto nel cuore di Dolceacqua e nel 2009 vinifica per la prima volta. Il suo concetto di vino si compone di cura, passione e attrazione fatale per la sua vigna da un lato e il desiderio di fare un vino che rappresenti e comunichi il suo territorio al meglio.

Nascono così le sue quattro etichette, che si raccontano attraverso le prime vinificazioni di ragazzo, cresciute di pari passo con le sue esperienze, le sue scelte, le consapevolezze, vendemmia dopo vendemmia. La prima del 2009 fatta con i protocolli di vinificazione, utilizzando solo acciaio per tutti i vini. Già nell'annata successiva introduce il legno (il suo primo rosso tutto in legno è Migliarina 2010). Intanto in vigna seguendo la sua filosofia per cui la terra è solo presa in prestito, adotta i principi del biologico e mette in pratica alcuni concetti della biodinamica, nell'ottica di salvaguardare ed aver cura della sua terra. Porta gli stessi concetti anche in cantina, limitando al massimo l'utilizzo di solforosa, utilizzando solo lieviti indigeni. Sono del 2012 i primi rossi a fermentazione spontanea e nel 2013 le prime prove anche sui bianchi Vermentino e Pigato.

Questo è un anno importante perchè Roberto decide di lasciare i locali presi in affitto a Dolceacqua per spostarsi vicinissimo alle vigne. Costruisce la sua nuova cantina a Brunetti, piccola località nel comune di Camporosso, ultimando il trasloco a poche settimane dalla vendemmia. Tutti i vini di Roberto Rondelli sono prodotti senza l'utilizzo di cose che possano alterare o compromettere l'identità di ciascuna vigna e di ogni singolo vitigno. Nel rispetto assoluto del loro connubio per comunicare un terroir. Per i bianchi vengono utilizzati anche gli acini interi, consapevoli che tutte le parti dell'uva sono essenziali per l'identità del vino valutando la durata della macerazione in ogni vendemmia. Roberto utilizza il tempo come unico strumento esterno di cantina,poco condiviso da chi è abituato a bere il Rossese di Dolceacqua solo giovane. Roberto fa uscire i suoi vini solo quando sono pronti, il Rossese Classico affina generalmente un anno in più rispetto alla tendenza del mercato, mentre il migliarina esce almeno quattro anni dopo la vendemmia, affinando in legno per due anni e ulteriori due anni in bottiglia. Dalla raccolta all'etichettatura tutto viene fatto manualmente ed una parte delle uve viene pestata con i piedi.